Marco Piervenanzi
Profondamente amante delle domande imbarazzanti perché convinto che non vi possa esistere analisi, personale ossessione, senza polemica. In possesso di svariati titoli di studio, in continuo ampliamento e al tempo stesso una sostanziale difficoltà a trarre un vantaggio monetario dalla conoscenza accumulata. Curioso di tutto. Riflessivo su tutto. Capace di mettere insieme il "falso nueve", il dominante difensivo, l'impavido Mihailovic, la Pellegrini e le virtù taumaturgiche dell'acqua, la dolcezza e la durezza dei felini, la lotta alla discriminazione di specie e la liberazione animale, il riso basmati ai ceci, la carbonara vegan, le aspirazioni imperialiste russe, il fascino feroce dell'Impero britannico e dell'eterna ambizione di egemonia tedesca almeno in Europa, Freud, Jung, Murakami, Ballard, Pasolini, il genio dispettoso di Mozart e la mano de Dios che si vendica delle Falkland.
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Mou, a San Siro da gentleman

di Marco Piervenanzi. Due sconfitte in due gare, all’Olimpico e a San Siro, finite con uno scarto significativo, mostrano la

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Ebbene sì: di Oche e di Pony

di Marco Piervenanzi. Caro Porro, perché ti disturba che la “sardina” Santori si sia occupata della morte di due Oche?

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I nostri morti

di Marco Piervenanzi. Direte voi, è colpa della guerra. Certo. Eppure anche nella guerra persiste quella gerarchia di valori che

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Disfatta e onta

di Marco Piervenanzi. È finita come avevamo detto? Beh, sì. Lo poteva perdere solo la Lazio e lo ha perso

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